Una amica da giovane era nella sezione agonistica di un club di nuoto ma ha da sempre avuto paura di nuotare in mare.
Enorme è la differenza tra il nuotare in piscina ed il nuotare in mare.
Nella piscina l'acqua è trasparente ed il fondo, la cui profondità si intuisce, è visibile.
Nel mare spesso il fondo non è visibile.
Nella piscina non abbiamo i pesci o le alghe o le rocce, per esempio. Questi elementi sono figure che nel mare possono essere percepite come enigmatiche, misteriose, oscure. Il mare porta con se la minaccia del senza fondo. Abbiamo, per un verso, la sensazione di libertà del suo essere immenso ma al contempo la minaccia proveniente dalla sua immensità, del suo essere senza fondo, senza centro e periferia. Ecco che il mare disorienta, porta con se l'ebrezza della libertà ma anche l'angoscia della libertà.
Tra le metafore più usate per descrivere l'inconscio vi è il mare, proprio per la questione relativa alla angoscia proveniente dai contenuti misteriosi ed enigmatici del profondo della nostra anima ed al contempo la bellezza di questo profondo da esplorare attraverso le libere associazioni.
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